I detenuti di Bollate “rigenerano” i computer

Bollate (Milano), 11 maggio – Nuove opportunità di reinserimento per i detenuti di Bollate, il carcere alle porte di Milano: questa è la finalità dell’incontro tra la direttrice dell’istituto penitenziario, Lucia Castellano, e la cooperativa sociale Retech life onlus. La cooperativa rappresenta un nuovo modello di impresa sociale e ambientale che si fonda sulla considerazione che il lavoro, da solo, non basta al recupero della dignità della persona e al suo pieno reinserimento nel tessuto sociale. In più, è necessaria una dimensione imprenditoriale in cui il personale carcerario lavora fianco a fianco con i tecnici della cooperativa in un luogo neutro, fuori dal carcere. Dal 2006, anno di fondazione, a oggi, grazie all’impiego di 15 persone che lavorano ogni giorno, sono più di 178mila le apparecchiature informatiche movimentate da Retech life. La cooperativa nasce infatti come modello di impresa sociale che si basa su nuovo approccio ai temi ambientali, in particolare al Raee, trasformandoli in occasioni di sviluppo e di occupazione per il personale soggetto a detenzione. La cooperativa rigenera ogni anno migliaia di computer dismessi da grandi aziende per poi destinarli a scuole, progetti sociali in Italia, in paesi in via di sviluppo e, in parte, al mercato dell’usato. Insomma, Retech life rappresenta un caso di integrazione fra impresa sociale e impegno ambientale. A questo modello di integrazione guarda il mondo carcerario di Milano e della Lombardia, per offrire una reale opportunità di reinserimento nel mondo del lavoro alla popolazione detenuta grazie alla rigenerazione dei computer.

http://www.e-gazette.it/0/14_pag/14_pag_att_01.asp?cod=18507&n=20090511207&a... 12/05/2009